Energia, scommessa vinta

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Il primo impianto realizzato dopo poco più di due anni dalla costituzione della società con un'esperienza "pilota" in Italia, altri pronti per essere messi in funzione, accordi strategici con partner di rilievo e – strano ma vero – un banca che ha "investito" sull'idea progettuale, accettando a garanzia la riuscita del progetto stesso.

La dimostrazione che noi solo si riesce quando si vuole, a "tare sistema" ma che scelte del genere premiano. E succede a Latina, dove normal­mente di progetti ci si riempie la bocca ma la loro realizzazio­ne è spesso ostacolata. Ad Alea, invece, che sta per Azienda La­tina energia ambiente, sono riu­sciti a raggiungere un obiettivo sul quale inizialmente pochi avrebbero scommesso. Il cam­po, del resto, era quello tutto da scoprire del libero mercato dell'energia. Un settore in espan­sione e nel quale, però, è possibi­le realizzare importanti econo­mie perle aziende. Il discorso è semplice: la richiesta di energia a Latina e provincia aumenta a dismisura, nel 2005 rispetto al­l'anno precedente l'industria ha consumato il 3,2% in più, il terziario il 7,7% e l'uso domesti­co è cresciuto dell'1,6%. Una media del 3,8% in più contro il 2,7% in più del Lazio e 1'1,7%nazionale. Da qui la necessità di energie innovative e alterna­tive, a cominciare dalla cogene­razione. Per questo è nata Alea, promossa due anni fa da Came­ra di commercio, Assindustria e Federlazio con l'intenzione di arrivare alla «capacità di auto­produzione e cogenerazione» di energia elettrica e termica da utilizzare nell'azienda che ospi­ta l'impianto e, per le ecceden­ze, da vendere sul libero mercato. Sfruttando i vapori di scari­co di un'attività, infatti, è possi­bile rigenerare energia elettrica e calore, senza contare che si riduce l'emissione di anidride carbonica. «Siamo in grado di offrire un risparmio reale che varia dal 4,5 al 7,5% alle azien­de che aderiscono – spiega il presidente di Alea, Antonio DiMicco – l'energia in eccedenza, grazie a un accordo con Edison potrà essere acquistata da altre aziende del territorio». Oltre quello ospitato presso la Chemtura Italy di Latina Scalo, visitato ieri, sono in pro­gramma anche impianti alla Acraf Angelini di Aprilia, alla Sicamb di Latina Scalo e alla Ibi sud sempre di Aprilia. La struttura già funzionante con­sente di avere a disposizione sei megawatt, quando tutte saran­no a regime l'Alea disporrà di 1,3 megawatt. « E' un progetto dove stiamo ottenendo risulta­ti – dice Massimo Bombacci amministratore delegato d Alea- nati dalla collaborazione, anzitutto, tra imprenditori, as­sociazioni, istituti di credito» Il Banco di Sicilia ha finanziate l'80% delle opere – in tutto si parla di investimenti per 12 milioni di euro – credendo nel­l'idea. «Ringrazio il precedente consiglio camerale per aver da­to il via a questa iniziativa – è il commento di Vincenzo Zotto­la, presidente della Camera di commercio- noi l'abbiamo por­tata avanti e continueremo a sostenere le energie rinnovabili e alternative». La società pun­ta, adesso, agli impianti di bio­masse alimentati dagli scarti di lavorazioni industriali compa­tibili e soprattutto da quelli delle lavorazioni agricole.

Fonte: Il Messaggero [Giovanni Del Ghiaccio]